sabato 13 aprile 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Massarosa (Toscana – rete BELC)



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno inserito Massarosa nella rete internazionale del progetto 'Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo'.





“Massarosa, un comune sparso della campagna versiliese disteso tra Viareggio e il Monte Quiesa, è una zona che attrae per il suo notevole e un po’ nascosto ambiente naturale, oltre che per l’intatta bellezza di alcune delle sue sedici frazioni, distribuite tra pianura e collina.


Nota sin dalla preistoria, Massarosa divenne un centro abitato molto frequentato in epoca romana, sono infatti visibili notevoli in una bella area espositiva alle porte di Massaciuccoli tracce delle antiche terme e di una villa patrizia. Entrata nell’ambito dell’egemonia lucchese a partire dal XIV secolo, Massarosa conobbe un periodo di florida ricchezza nel Cinquecento. Da allora sino all’Ottocento, su tutto il territorio massarossese vennero edificate numerose ed elegantissime ville nobiliari – ventisette in totale – alcune delle quali appartenute anche ai ricchi mercanti della zona.


Cosa vedere a Massarosa

La più famosa di queste residenze è sicuramente quella che fu abitata da Paolina Bonaparte: Villa Baldini a Campignano. I percorsi che si snodano lungo il circuito delle ville di Massarosa, rappresentano una delle principali attrattive della zona.


Ma lo spettacolo più affascinante da queste parti è probabilmente quello offerto dal suggestivo Lago di Massaciuccoli. La zona lacustre alle spalle della lunga spiaggia versiliese, è un’importante tappa per le migrazioni degli uccelli, che qui si possono ammirare dalle numerose passerelle che corrono sul pelo dell’acqua e dai casotti in legno allestiti dall’Oasi Lipu di Massaciuccoli. Il lago è il vero cuore della piccola frazione che vi si affaccia, d’estate sono frequenti le gite in battello organizzate per vedere le stelle o per la permettere di raggiungere cullati dalle calme acque lacustri gli spettacoli lirici del Gran Teatro Puccini in occasione del Festival Pucciniano di Torre del Lago.



In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d'Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC - Rete europea di consiglieri regionali e locali.

Elezioni europee

6-9 giugno 2024 Perché è importante votare

Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.



Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell'Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un'ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.



Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi

È facile dimenticare quante persone sono interessate dall'esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.



La legislazione dell'UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l'ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l'economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.



Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell'elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l'elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.



Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano

In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l'Unione europea si occupa di sfide globali che nessun paese dell'UE può affrontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.



Usa il tuo voto per sostenere la democrazia

La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.



La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.

Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.



martedì 2 aprile 2024

Borghi d'Europa e le collaborazione informativa con il Parlamento Europeo - Fardella (Basilicata), rete BELC


 Fardella: incanto paesaggistico e premurosa sensibilità per gli altri.






                                                                                                                                      Molte sono le ragioni per visitare ed ammirare Fardella, Comune nella parte meridionale della Basilicata, in provincia di Potenza. 


Certamente ne sono parte importante i paesaggi incontaminati, con le colline che man mano si innalzano verso il Pollino, i boschi ombrosi, che offrono purissime sorgenti di acqua gelida e le campagne, che offrono prodotti dagli antichi sapori e profumi dimenticati ed infine le antiche case; ma l’aspetto che più mi ha colpito e che ho particolarmente apprezzato è l’impegno di tutta la Comunità ad essere un "borgo accessibile" con il progetto "Itinerari turistici ricreativi integrati senza barriere e la realizzazione di una struttura che favorisce la a favore della fruibilità del Territorio".


Tale progetto offre un supporto informativo completo per i turisti, per orientarli nella fruizione dei beni materiali (ossia i beni artistici, storici, ambientali e architettonici) ed immateriali (ossia le tradizioni enogastronomiche e l’identità storica), e si premura anche di orientarli sulle attività e manifestazioni organizzate sul territorio e sulle strutture legate al turismo presenti sul territorio, attraverso una APP, mappe digitali e cartacee, supporti audio e tattili, anche in rilievo, per ipovedenti e ciechi, nonché segnaletica in legno ubicata lungo i percorsi d’interesse architettonico, culturale e paesaggistico.

Questo permette a chiunque (giovane o anziano, sano o ammalato) di conoscere i luoghi che sta visitando come se vi fosse nato.


Inoltre recentemente il comune di Fardella è diventato comune capofila della Via Del Miskiglio, un percorso turistico, culturale ed enogastronomico volto alla promozione del miscuglio di farine di legumi e cereali tipico della Valle del Serrapotamo.                                             

Questo percorso comprende i comuni limitrofi di Chiaromonte, Calvera e Teana.                                    Questo è l’esempio virtuoso di quattro piccole comunità che decidono di superare il tipico campanilismo dei piccoli paesi creando insieme una rete di supporto reciproco. 


Questa sensibilità mi ha commosso e mi ha fatto pensare che questo Comune, con la sua premurosa sensibilità verso gli altri e i loro bisogni, dovrebbe essere preso come simbolo ed esempio del processo di affratellamento in cui è impegnata la nostra amata Europa.


Gianluigi Pagano

domenica 31 marzo 2024

Borghi d’Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Cirò, non solo vino


Eccoci dunque a Cirò, nella punta a Sud-ovest del Golfo di Taranto. Innanzi tutto bisogna fare attenzione: un Comune è Cirò (spesso definito Superiore per non ingenerare confusione) ed un altro è Cirò Marina, anche se fino al 1952 erano lo stessi Comune (i due centri sono comunque distanti meno di 10 chilometri).

Naturalmente quando sentiamo questo nome pensiamo subito, e non immeritatamente, al meraviglioso vino, orgoglio della Calabria. Ma prima di degustarlo, vediamo un po’ da dove nasce. Si tratta di una striscia di terra tra il Mar Ionio ed i monti retrostanti (da San Nicola dell’Alto, fino ai monti di Umbriatico e di Crucoli.

 L’antico nome di Cirò era, Cremissa o Krimisa, non a caso nome anche del vino che noi oggi chiamiamo: Cirò. In questa zona infatti l’uva era coltivata fin dall’8°sec a.C.

Ma non distraiamoci pensando al vino e ed ammiriamo gli splendidi panorami. Inizieremo dai resti del Tempio di Apollo e del Santuario di Hera Lacinia verso il mare a Capo Colonna con l’ultima colonna, rimasta disperatamente sola.

La colonna che si staglia sul meraviglioso mare di Calabria

Ci dirigeremo quindi verso la Città vera e propria, che si trova in una zona collinosa ed offre magnifici panorami, con la possibilità di ammirare il mare, che si trova a pochi chilometri di distanza o i monti retrostanti.

Vi sono anche molti interessanti siti archeologici fra cui non possiamo dimenticare il Castello Carafa, posto nella parte alta della Città.

Castello Carafa

Ha una pianta trapezoidale con due torri angolari circolari, scarpate e un bastione merlato. Entrando nel cortile si può notare sul pavimento un disegno che rappresenta una doppia stella con nove punte all’esterno e otto all’interno, che forse raffigurano una meridiana ed una rosa dei venti ed il cui disegno è attribuito al matematico e astronomo Luigi Lilio (che qui abitò). La costruzione del Castello risale ai secoli XIV-XVI: ma ha subito molti restauri nei vari secoli. La leggenda vuole che nel suo interno, suddiviso in 365 stanze, sia custodito un tesoro nascosto.

La doppia stella attribuita a Luigi Lilio

Un’altra interessante meta è il Palazzo dei Musei, in cui si trovano: il Museo dell’Alchimia, il Museo della Civiltà contadina ed il Museo del Calendario dedicato al grande concittadino Luigi Lilio, medico, astronomo e matematico nato a Cirò nel 1510, celebre per essere stato il geniale ideatore della riforma del calendario gregoriano.

Il Calendario Gregoriano elaborato da Lilius — ha detto Papa Giovanni Paolo II è: «… un contributo tra i più significativi e duraturi offerto dalla Cultura Cattolica sin dal lontano 1582 a tutti i popoli del mondo».

Infatti nel sec. XVI, la palese discordanza tra datazione del calendario giuliano e l’astronomico equinozio di primavera rese evidente la necessità di correggere le regole adottate per misurare il tempo. Di tale sfasamento soffriva in particolare la Chiesa Cattolica che già dal Concilio di Nicea del 325 aveva legato al novilunio e all’equinozio di primavera il suo mistero fondamentale: la Resurrezione di Cristo ovvero la Pasqua.

Ritratto di Luigi Lilio (opera di Giuseppe Capoano)

La riformulazione del sistema calendariale fu molto complicata, poiché mancavano in quel tempo le leggi dei modelli planetari, i metodi della fisica e gli strumenti della matematica. Vedranno la luce non molti anni dopo grazie a Keplero, Galileo e Newton ecco perché le figure di questi due geniali uomini: Lilio, lo scienziato cirotano ed Gregorio, il Papa bolognese andrebbero degnamente celebrati nel loro comune sforzo di conoscenza… come, nel mio piccolo, ho cercato di fare io, bolognese doc in visita alle terre di Lilio da Cirò!

Un’altra imperdibile visita è quella della casa natale, poi trasformata in oratorio, del monaco San Nicodemo da Cirò, dove viene con gelosia custodite in un reliquario di argento la mascella e due molari del Santo. A questo Santo, Cirò dedica una festa annuale in Marzo, a cui partecipano anche i fedeli di Mammola (R.C.), presso cui era il monastero del Santo. La figura del Santo è molto venerata in tutta la Calabria ed anch’io mi nella Sua Cappella a pregare che ci liberi da tutte le guerre che ci minacciano.

L’Immagine di San Nicodemo

Ma la visita ai musei, con i loro documenti interessantissimi, i meravigliosi documenti e gli sgargianti costumi esposti, nonché quella seguita alle Sante Reliquie, ha fatto venire l’ora di pranzo e..mi tocca andare!

La scelta del ristorante non è un problema: da tutti escono profumi invitanti del cibo. Scelgo il primo che capita e non mi trovo affatto male! Mi offrirono i “Cappieddi ‘i previti”, una sorta di tortelli triangolari (il nome deriva dalla forma, che ricorda gli antichi cappelli triangolari dei preti) ripieni con uova, ragù d’agnello e tanto formaggio pecorino., seguita da “Podolica croccante con Purea di Sedano e Rapa al bergamotto” Una cucina saporita e sincera, veramente deliziosa. Naturalmente la scelta del vino non è un problema e scelgo un Cirò rosso di medio invecchiamento.

Mi hanno informato che, accanto alla versione da me scelta poi che esiste anche un Cirò Rosa e una Bianco. Varrà dunque la pena di ritornare alla sera per fare una degustazione anche di questi, accompagnati naturalmente da altri piatti deliziosi, questa volta di pesce. Prosit!

Gianluigi Pagano

martedì 26 marzo 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo – Poggiofiorito (Abruzzo) nella rete internazionale grazie all'Oleificio Andreassi


 





Nel 1953 Nicola Andreassi, produttore classe 1900, ricordava con affetto il centenario della nascita del frantoio, tuttora ubicato in una parte del nostro stabilimento a Poggiofiorito, grazie all'opera iniziata 100 anni prima dal suo bisnonno.


In passato, i macchinari erano rudimentali e non erano nemmeno alimentati con l'energia elettrica, ma la passione e l'entusiasmo per garantire un olio buono e genuino erano gli stessi punti di forza che oggi il Comm. Matteo Andreassi, frantoiano a tempo pieno come lui stesso si definisce, mette quotidianamente per la produzione dell'olio extravergine di oliva di qualità.


Oggi l'Oleificio Andreassi è apprezzato sul mercato nazionale e internazionale, grazie a un olio extravergine prodotto con olive selezionate di varietà Leccino, Gentile, Frantoio e Muraiolo, raccolte a mano da un personale esperto, appassionato e sempre aggiornato.


L' olio viene ottenuto mediante un sistema di lavorazione a freddo secondo tradizione, avvalendosi allo stesso tempo di un controllo computerizzato delle temperature che permette all'Oleificio di offrirti un olio sempre buono, fresco e genuino per condire i tuoi piatti.


Grazie all'Oleificio Andreassi il borgo di Poggiofiorito è stato inserito nella rete internazionale dei Borghi d'Europa, nello speciale progetto di collaborazione con il Parlamento Europeo.




Poggiofiorito è un comune italiano di 798 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo.

Fa parte dell'Unione dei comuni della Marrucina.

Poggiofiorito si distingue, come piccolo paese, per un ampio parco pubblico che precede l'abitato nella strada che si percorre venendo da Orsogna, Ortona o Arielli.

L'abitato possiede un vantaggio economico perché è posto nella zona industriale ed artigianale tra Arielli ed Orsogna, ed è posto sulla S.S. 538 Marrucina, che collega Ortona a Guardiagrele.


In epoca romana il centro era una stazione di passaggio da Guardiagrele al porto di Ortona. Sono stati rinvenuti da scavi accidentali dei contadini negli anni '90, numerosi reperti archeologici, conservati a Chieti. In epoca longobarda alcune tracce, sempre dell'epoca tardo romana (VII secolo), sono stati trovati reperti, conservati nel Castello di Crecchio.


Il borgo attuale fu fondato nel XVI secolo da feudatari del barone Crognale di Arielli, ed era costituito dai gruppi di case di Casale, Fonte di Pojo (il Poggio), e Villarielli, ossia il paese attuale. Il centro si sviluppò considerevolmente nella metà del Cinquecento, con la costruzione della chiesa San Matteo. Nel primo '900 iniziarono i contrasti col confinante comune di Arielli a causa dell'ubicazione della stazione della costruenda linea ferroviaria Ortona-Guardiagrele, al punto che il consiglio comunale decise di cambiare nome da Villarielli a Poggiofiorito per troncare ogni riferimento di presunto legame o sudditanza con Arielli (REGIO DECRETO 31 luglio 1911, n. 909 pubblicato sulla GU n.203 del 30-8-1911 ed entrato in vigore il 14/09/1911).


Nella seconda guerra mondiale il paese è stato duramente bombardato dagli alleati per cacciare gli occupanti tedeschi, giunti nel 1943 per inseguire Vittorio Emanuele III a Crecchio e poi Ortona. Negli anni '60 il paese è stato ricostruito, e si è sviluppato al livello industriale con la creazione della zona industriale di Arielli.




In occasione delle Elezioni europee di giugno 2024, Borghi d'Europa e Parlamento Europeo hanno deciso di riavviare il progetto di collaborazione informativa, per promuovere la partecipazione dei cittadini dei Borghi Europei all'evento elettorale e dare una solidità internazionale alla rinnovata scelta dei 40 Borghi per il prossimo quinquennio. Borghi d'Europa sceglierà un numero cospicuo di borghi dalla rete BELC - Rete europea di consiglieri regionali e locali.

Elezioni europee

6-9 giugno 2024

Perché è importante votare

Tra il 6 e il 9 giugno 2024 milioni di europei parteciperanno a plasmare il futuro della democrazia europea in occasione delle elezioni europee.



Si tratta di un momento unico in cui tutti noi possiamo decidere collettivamente sul futuro dell'Unione europea. Votare è sempre importante, a livello locale, nazionale o europeo. È un'ottima opportunità per esprimere la tua opinione sui temi che ti stanno a cuore.



Usa il tuo voto per contribuire a cambiare il mondo in cui vivi

È facile dimenticare quante persone sono interessate dall'esito delle elezioni europee. Il Parlamento europeo adotta leggi che riguardano tutti: grandi paesi e piccole comunità, società potenti e giovani start-up, la sfera globale e quella locale.



La legislazione dell'UE affronta la maggior parte delle priorità delle persone: l'ambiente, la sicurezza, la migrazione, le politiche sociali, i diritti dei consumatori, l'economia, lo Stato di diritto e molte altre ancora. Oggi ogni tema di spicco a livello nazionale presenta anche una prospettiva europea.



Il tuo voto deciderà quali deputati al Parlamento europeo ti rappresenteranno nell'elaborazione delle nuove leggi e influenzeranno l'elezione della Commissione europea. Queste decisioni plasmeranno la tua vita quotidiana e quella di molti altri.



Usa il tuo voto per affrontare le sfide globali che ci circondano

In un mondo sempre più complesso, instabile e interconnesso, l'Unione europea si occupa di sfide globali che nessun paese dell'UE può affrontare con successo da solo. Affrontare le numerose sfide che ci troviamo davanti non è un compito semplice, e votare è il modo in cui puoi influire sulla direzione da seguire.



Usa il tuo voto per sostenere la democrazia

La democrazia non dovrebbe mai essere data per scontata. È un traguardo collettivo e una responsabilità collettiva in cui tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.



La democrazia inizia con le persone: siamo noi che diamo inizio al processo votando alle elezioni europee e le decisioni adottate in quel contesto influiranno sulla nostra vita. Se non partecipiamo, non abbiamo la possibilità di plasmare il futuro; ma al di là di questo, la democrazia parlamentare europea perde la sua forza e i suoi valori perdono significato.

Quante più persone votano, tanto più forte sarà la democrazia.



mercoledì 17 gennaio 2024

Borghi d'Europa e la collaborazione con il Parlamento europeo e la sua community: “insieme-per.eu” - SANTO STEFANO DEL SOLE: BELLEZZA E BONTA’

 

 


In occasione delle elezioni europee 2024 (così come era avvenuto nel 2019), la rete di informazione Borghi d'Europa rinnova la selezione dei Territori da inserire nei progetti del prossimo quinquennio.

In collaborazione con il Parlamento Europeo e la sua community insieme-per.eu Borghi d'Europa accompagna le azioni delle istituzioni europee affiancandole nel sollecitare la partecipazione dei cittadini dei Borghi alla consultazione europea.

insieme-per.eu è una comunità di persone che credono nella democrazia e che vogliono darle un significato reale con l'avvicinarsi delle prossime elezioni europee. Mette in contatto persone provenienti da tutta Europa perché possano incontrarsi, condividere conoscenze e acquisire nuove competenze, incoraggiando nel contempo altre persone a votare nel 2024.


Ci troviamo in una valle incredibile, non solo per la bellezza e per gli splendidi prodotti di cui vi parlerò, ma anche per i nomi curiosi ed evocativi. Già il nome “Santo Stefano del Sole” non scherza: Stefano si spiega perché il Santo era particolarmente venerato in Irpinia, tanto che nella vicina Nusco la cattedrale è dedicata a Santo Stefano; quanto al Sole, la ragione si può capire solo venendo qui: infatti verso il tramonto tutta la valle è ormai all’ombra, ma Santo Stefano è ancora illuminata dagli ultimi raggi del sole.

Il sole di sera a Santo Stefano



Il fiume locale poi si chiama Sabato, nome che non ha nulla a che fare con il calendario, ma risale al nome dal popolo dei Sabini (da Sabus – tribù dei Sanniti), gli antichi abitanti della zona, come testimoniato dal rinvenimento, presso la vicina località di Castelluccio, di reperti archeologici di epoca sannitica, quali: anfore, ampolle e lacrimatoi, oggi custoditi presso il Museo Irpino di Avellino.

Dunque, come promesso, cercherò di descrivere questo meraviglioso panorama offerto da Santo Stefano del Sole, nella valle del fiume Sabato a poco più di 500 m. di altitudine, ai piedi del Monte Faggeto (1146 metri – Parco Regionale dei Monti Picentini), tra montagne con castagni, faggi e abeti bianchi.

Nel territorio sgorga la sorgente Urciuoli, le cui acque provengono in parte dal vicino lago invernale detto Dragone e, attraverso una voragine, detta Bocca del Dragone, si infiltrano lentamente nel suolo riemergendo a valle per rifornire l’acquedotto di Napoli.

Certo la visone del panorama è l’aspetto che più attrae, ma anche la visita al paese riserva interessanti sorprese: dalla piazza principale, chiamata non a caso “Piazza del Sole”, in cui si trova la Chiesa Madre, cioè la Chiesa di Santo Stefano, risalente al Seicento, con la sua bella scala di pietra irpina bianca, nonché la Chiesa dell'Immacolata Concezione; al vicino il Palazzo Baronale dai primi del ‘900, sede del Municipio di Santo Stefano del Sole. 



Piazza del Sole


Una degli aspetti indimenticabili di questa zona è senz’altro quello gastronomico, grazie ai meravigliosi prodotti dell’agricoltura locale. Cito solo i più noti: Ciliegia, utilizzata anche per la preparazione di varie ricette tipiche, come il “Risotto alla ciliegia” o la “Torta al cioccolato e ciliegie”Melannurca Campana IGP - La "regina delle Mele", con aroma caratteristico e profumo finissimo; Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, e, dulcis in fundo, l’ottimo Fiano di Avellino DOCG, un pregiato vino bianco che accompagna ottimamente tutti i piatti della gustosa cucina locale.

Dunque una gioia per gli occhi, non meno che per il palato!

Gianluigi Pagano 

sabato 24 dicembre 2022

Comunità Terre del Sud (Puglia) - I vini di Alberto Longo degustati da Borghi d'Europa a Go Wine a Milano

 I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa promuovono il Percorso Internazionale Eurovinum, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica),.

La partecipazione all'evento di GoWine all'Hotel Melià a Milano per la presentazione di Cantine d'Italia 2023 (guida per l'enoturista), ha portato alla degustazione del  Puglia IGP Rosso Le Cruste (nero di Troia) di Alberto Longo.

L'azienda


L’azienda nasce nel 2000, ma l’amore di Alberto Longo per la sua terra e la passione per il vino hanno origini ben più antiche. Fin dagli anni Sessanta, i Longo hanno coltivato vigneti e oliveti nell’agro di San Severo e Pietramontecorvino, sulle colline della Daunia settentrionale.

Il sogno di Alberto, che fin da bambino prendeva parte con entusiasmo alle attività della sua famiglia, è sempre stato quello di proseguire questa lunga tradizione vitivinicola, cercando di accrescere le potenzialità produttive attraverso l’impiego della tecnologia.

La cantina, che ha sede a Lucera, è situata all’interno di un’azienda agricola dell’Ottocento, sapientemente ristrutturata e restaurata con il duplice obiettivo di produrre vini di qualità superiore e offrire un’accoglienza qualificata e professionale. Al suo interno, impianti di avanzata tecnologia consentono di controllare e gestire ogni fase della produzione, della vinificazione e dell’imbottigliamento.


Il vino degustato : Le Cruste

Denso e balsamico, da affinamento in botti di rovere. Le uve, raccolte da vitigni di Nero di Troia 100%, fermentano in acciaio a temperatura controllata, favorendo il contatto prolungato fra mosto e bucce. L’affinamento avviene in botti di rovere francese barriques-tonneaux. Il caratteristico profumo, intenso e persistente, con sentori di mora di rovo e prugna matura, e il sapore denso e balsamico, ricco di tannini dolci e segosi, rendono Le Cruste il vino perfetto per accompagnare formaggi stagionati, cacciagione e carni in genere.



Comunità del Sud (Calabria) - I vini di Vincenzo Ippolito di Cirò Marina degustati da Borghi d'Europa a Go Wine a Milano

 

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa promuovono il Percorso Internazionale Eurovinum, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica),.

La partecipazione all'evento di GoWine all'Hotel Melià a Milano per la presentazione di Cantine d'Italia 2023 (guida per l'enoturista), ha portato alla degustazione del Cirò Rosso Classico Superiore Riserva Ripe del Falco della Cantina Ippolito (Cirò Marina).

"Con oltre 170 anni di storia, la cantina Ippolito rappresenta la più antica realtà vinicola oggi esistente in Calabria. Ubicata nel centro storico di Cirò Marina, cuore della viticoltura calabrese, l’azienda include una tenuta agricola di oltre 100 ettari, distribuiti tra dolci colline e soleggiate pianure a ridosso del mar Ionio, situati nella zona classica del Cirò.Da sempre la mission aziendale è il recupero e la valorizzazione dei vitigni autoctoni quali il Gaglioppo, il Greco Bianco, il Calabrese, il Pecorello ed in ultimo il Greco Nero. Attraverso la costante ricerca, l’impiego di tecniche innovative, il diretto controllo di tutti i processi produttivi, ricerchiamo nei nostri vini l’eleganza, l’esclusività e l’identità con il nostro territorio. "

La superficie vitata dell’azienda è formata da tre tenute situate nel cuore della DOC Cirò: Mancuso, Feudo e Difesa Piana, per un’estensione complessiva di circa 100 ettari. Il sistema di allevamento adottato è prevalentemente il cordone speronato orizzontale, una piccola parte ad alberello alto.

Le rese variano tra i 50 e gli 80 quintali ad ettaro, con una produzione per vite di 1-1,5 kg. Le più importanti operazioni in vigna sono svolte rigorosamente a mano. Le lavorazioni del terreno ridotte per limitare erosioni e salvare la biodiversità, la conduzione è in agricoltura biologica. I vitigni coltivati sono solo autoctoni, vero patrimonio di Calabria: Gaglioppo, Greco Bianco, Calabrese, Pecorello, Greco Nero ed altri ancora.