sabato 26 luglio 2014

Iter Vitis, Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa


La tralcio di vitecultura della vite e del vino e il paesaggio viticolo costituiscono un patrimonio - materiale ed immateriale - della comunità, una componente essenziale della storia di un territorio, segni che possono essere letti e vissuti. In questa prospettiva, sono beni fruibili e costituiscono uno strumento che accresce la conoscenza dell’uomo e la qualità della sua vita. Il paesaggio in particolare rappresenta un fattore di primaria importanza per la scoperta di un territorio ed un elemento di grande attrattività.
Svolgere azioni per impedire l’erosione o la scomparsa di questi beni e favorirne la valorizzazione sono gli obiettivi prioritari del Progetto “Iter Vitis - Il Cammino della Vite”, che si propone di agire lungo le seguenti direttrici:
la mappatura, difesa e promozione del patrimonio di vitigni storici e antichi e della cultura della vite e del vino;
l’avvio di attività di ricerca e documentazione;
la tutela ambientale e la difesa della biodiversità;
lo sviluppo di attività turistiche consapevoli e sostenibili, rivolte soprattutto ai giovani.
Iter Vitis rappresenta, dunque, una nuova prospettiva di viaggio in Europa, che rinnova e migliora l’offerta enoturistica promuovendo la grande varietà di terroir enologici e paesaggi europei. Oltre a tutti i siti culturali viticoli inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco in seguito alla valutazione dell’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS), Iter Vitis proporrà all’attenzione dei visitatori una selezione il più possibile ampia di territori caratterizzati dalla presenza di uno o più vitigni e da beni e tradizioni enologiche, culturali e religiose.

Borghi Europei del Gusto, il 2° appuntamento per "l'Irpinia in Veneto"


Dopo il primo incontro tenutosi a Grantorto (PD) dal 27 febbraio al 2 marzo 2014 a metà maggio in programma il secondo appuntamento per l’IRPINIA in VENETO. Questa volta Irpinia Turismo ha partecipato a Maser (TV) per la prosecuzione delle attività già avviate a Grantorto e che vedono l’IRPINIA sempre più protagonista in un contesto Europeo grazie ai gemellaggi e alle attività condivise in Veneto.
In rappresentanza delle “terre del sud” è stato presente Agostino Della Gatta, già membro del consiglio direttivo dell’Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, quale amministratore di Irpinia Turismo per la presentazione e la promozione del territorio Irpino, nonché in rappresentanza del Comune di Caposele per l’attivazione di un gemellaggio “turistico” con alcuni Comuni del Veneto, ed infine in rappresentanza dell’Associazione In_Loco_Motivi per la sezione Ferrovie Dimenticate. Partner del “viaggio” di Irpinia Turismo sono stati Terre Italiane, l’Albergo Diffuso Borgo di Castelvetere, il Comune di Caposele, Mier Vini, Cantine Sullo, I Pani di Simone Pizza e APOAT.

Calabria e Veneto : gemellaggio enogastronomico?


Giuseppe Gaspari,Palato Anarchico, intervenendo alla giornata di informazione di 'Comunicare per Esistere' a Villafranda Padovana, ha proposto un gemellaggio enogastronomico fra Veneto e Calabria, da svilupparsi entro il 2015.
L'idea è stata accolta con entusiasmo.
A presto la definizione dei programmi.

Calabria: ALTOMONTE – Borgo storico medievale


Il Cenacolo Terre di Calabria dell'Associazione l'Altratavola ha scelto il borgo di Altomonte
per la rete dei Borghi europei del Gusto. Giuseppe Gaspari, calabrese doc e Palato Anarchico, ci presenta il borgo.
Calabria: ALTOMONTE – Borgo storico medievale -
Altomonte è un incantevole centro medioevale incastonato nel cuore della provincia cosentina. Fa parte del Club dei “Borghi più Belli d’Italia”, “Città del Pane”, “Bandiera Verde” e “Città Slow”. Situato a 496 mt.dal livello del mare, con una vista unica sui monti del Pollino, della Sila, e della piana di Sibari e del mar Jonio. Fu ricordato come Balbia già da Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) per il famoso vino Balbino.
Il nome Altomonte è del XIV secolo, quando con gli Angioini la contea passò ai Sangineto e poi ai Sanseverino, principi di Bisignano legati ai Ruffo di Calabria. La storia ha lasciato segni importanti, da scoprire in un itinerario che va dal moderno Teatro all’aperto (oggi sede di numerose manifestazioni internazionali che Altomonte offre al visitatore), ai vicoli medievali di spettacolare bellezza, alla chiesa di Santa Maria della Consolazione, raro esempio di arte gotica-angiona, con ampio rosone e bel portale. La Chiesa fu voluta dal conte Filippo Sangineto (cavaliere di re Roberto d’Angiò) che nel 1342-45 la fece edificare su una preesistente cappella normanna, arricchendola con opere di Simone Martini, Bernardo Daddi e della scuola di Giotto ecc. che fanno di Altomonte “un’isola d’arte del trecento toscano in Calabria”, opere che oggi sono custodite all’interno del Museo Civico situato nell’ex Convento dei Domenicani.
Con il Complesso Monastico e la presenza dei domenicani, voluta dalla contessa Cobella Ruffo nel XV sec., la cittadina divenne centro di cultura; ospitò il filosofo Tommaso Campanella, che qui pensò la “Città del Sole”, e il novelliere Matteo Bandello.
A pochi passi dal convento troviamo il Castello Feudale (sec. XI) di origine normanna e la Torre dei Pallotta (sec. XI), fortezza a base quadrata voluta dagli stessi Pallotta, da cui prende il nome, oggi invece sede del Museo Azzinari. Proseguendo si giunge alla chiesa di San Giacomo Apostolo, di probabile origine bizantina, l’edificio nel corso dei secoli subì diversi rifacimenti e secondo lo storico locale Francesco Rende risalirebbe all’873.
Nella parte bassa del paese costruito a partire dal 1635, troviamo il Complesso Monastico di San Francesco di Paola, che dal 1980 ospita la Sede Municipale, considerato uno dei più bei municipi d’Italia e vi sono esposte opere di grande interesse artistico-culturale.
La Chiesa, ultimata nel 1770, ha forme barocche, con navata unica ed abside di forma quadrata, all’interno si possono ammirare affreschi e tele di Angelo Galtieri e numerose altre opere di autori risalenti ai sec. XVIII-XIX. Infine ricordiamo il Parco comunale naturale del Farneto, area boschiva di circa 200 ettari coperta da una ricca vegetazione di farnie, erica, pioppi ed essenze di sottobosco, all’interno del quale è stato realizzato un laghetto artificiale, con impianti di pesca ed aree pic-nic e barbecue.
Ai 200.000 visitatori annui, il paese offre una realtà accgliente e qualificata con strutture moderne e organizzate, con 350 posti letto e 5000 coperti. Nel centro storico si ha la possibilità di trascorrere piacevoli vacanze in accoglienti strutture arredate. La cittadina con oltre 300 cerimonie l’anno è definita “il paese dei matrimoni”; gli sposi attratti dalla bellezza dei luoghi e dalla qualità delle strutture, provengono da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
Lungo il percorso, per vie e vicoli si può acquistare di tutto, dal vino ai prodotti artigianali in argilla, legno, vimini ecc. Da ricordare le curiose cartoline in legno, gli antichi ricami, i raffinati liquori, dolci e prodotti tipici; inoltre si suggerisce di assaggiare la gastronomia locale, ovunque genuina e squisita, per la quale Altomonte è “simbolo della cucina tipica calabrese”.
Per approfondire e per i prodotti tipici e le specialità del territorio visitare il sito:
http://www.altomonte.altervista.org/ : http://www.granfestadelpane.com/

sabato 19 luglio 2014

Calabria: ALTOMONTE – Borgo storico medievale


Il Cenacolo Terre di Calabria dell'Associazione l'Altratavola ha scelto il borgo di Altomonte
per la rete dei Borghi europei del Gusto. Giuseppe Gaspari, calabrese doc e Palato Anarchico, ci presenta il borgo.
Calabria: ALTOMONTE – Borgo storico medievale -
Altomonte è un incantevole centro medioevale incastonato nel cuore della provincia cosentina. Fa parte del Club dei “Borghi più Belli d’Italia”, “Città del Pane”, “Bandiera Verde” e “Città Slow”. Situato a 496 mt.dal livello del mare, con una vista unica sui monti del Pollino, della Sila, e della piana di Sibari e del mar Jonio. Fu ricordato come Balbia già da Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) per il famoso vino Balbino.
Il nome Altomonte è del XIV secolo, quando con gli Angioini la contea passò ai Sangineto e poi ai Sanseverino, principi di Bisignano legati ai Ruffo di Calabria. La storia ha lasciato segni importanti, da scoprire in un itinerario che va dal moderno Teatro all’aperto (oggi sede di numerose manifestazioni internazionali che Altomonte offre al visitatore), ai vicoli medievali di spettacolare bellezza, alla chiesa di Santa Maria della Consolazione, raro esempio di arte gotica-angiona, con ampio rosone e bel portale. La Chiesa fu voluta dal conte Filippo Sangineto (cavaliere di re Roberto d’Angiò) che nel 1342-45 la fece edificare su una preesistente cappella normanna, arricchendola con opere di Simone Martini, Bernardo Daddi e della scuola di Giotto ecc. che fanno di Altomonte “un’isola d’arte del trecento toscano in Calabria”, opere che oggi sono custodite all’interno del Museo Civico situato nell’ex Convento dei Domenicani.
Con il Complesso Monastico e la presenza dei domenicani, voluta dalla contessa Cobella Ruffo nel XV sec., la cittadina divenne centro di cultura; ospitò il filosofo Tommaso Campanella, che qui pensò la “Città del Sole”, e il novelliere Matteo Bandello.
A pochi passi dal convento troviamo il Castello Feudale (sec. XI) di origine normanna e la Torre dei Pallotta (sec. XI), fortezza a base quadrata voluta dagli stessi Pallotta, da cui prende il nome, oggi invece sede del Museo Azzinari. Proseguendo si giunge alla chiesa di San Giacomo Apostolo, di probabile origine bizantina, l’edificio nel corso dei secoli subì diversi rifacimenti e secondo lo storico locale Francesco Rende risalirebbe all’873.
Nella parte bassa del paese costruito a partire dal 1635, troviamo il Complesso Monastico di San Francesco di Paola, che dal 1980 ospita la Sede Municipale, considerato uno dei più bei municipi d’Italia e vi sono esposte opere di grande interesse artistico-culturale.
La Chiesa, ultimata nel 1770, ha forme barocche, con navata unica ed abside di forma quadrata, all’interno si possono ammirare affreschi e tele di Angelo Galtieri e numerose altre opere di autori risalenti ai sec. XVIII-XIX. Infine ricordiamo il Parco comunale naturale del Farneto, area boschiva di circa 200 ettari coperta da una ricca vegetazione di farnie, erica, pioppi ed essenze di sottobosco, all’interno del quale è stato realizzato un laghetto artificiale, con impianti di pesca ed aree pic-nic e barbecue.
Ai 200.000 visitatori annui, il paese offre una realtà accgliente e qualificata con strutture moderne e organizzate, con 350 posti letto e 5000 coperti. Nel centro storico si ha la possibilità di trascorrere piacevoli vacanze in accoglienti strutture arredate. La cittadina con oltre 300 cerimonie l’anno è definita “il paese dei matrimoni”; gli sposi attratti dalla bellezza dei luoghi e dalla qualità delle strutture, provengono da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.
Lungo il percorso, per vie e vicoli si può acquistare di tutto, dal vino ai prodotti artigianali in argilla, legno, vimini ecc. Da ricordare le curiose cartoline in legno, gli antichi ricami, i raffinati liquori, dolci e prodotti tipici; inoltre si suggerisce di assaggiare la gastronomia locale, ovunque genuina e squisita, per la quale Altomonte è “simbolo della cucina tipica calabrese”.
Per approfondire e per i prodotti tipici e le specialità del territorio visitare il sito:
http://www.altomonte.altervista.org/ : http://www.granfestadelpane.com/